Archivi tag: Auditorium Parco della Musica

Volver – Anima tango

Placido Domingo jr
Placido Domingo jr

Tanghi classici e brani celebri della musica leggera italiana legati da un arrangiamento tanguero vagamente jazz e dai temi caratteristici quali ritorno, amore, ricordo, attesa del rincontro, ritrovarsi: questo il sunto di “Volver – Anima tango”, lo spettacolo-concerto di Silvia Bergamini e Annalisa Biancofiore (anche regista, cantante e voce narrante dell’evento) andato in scena all’Auditorium Parco della Musica il 20 maggio 2017, che ha visto esibire per la prima volta a Roma il cantante Placido Domingo jr, figlio d’arte dell’omonimo tenore. Continua la lettura di Volver – Anima tango

TRA NOTE RAFFINATE E SPETTACOLI DI QUALITÀ

Barbara Amodio
Barbara Amodio

Prolifica e di alto livello l’offerta teatrale di tango nei mesi di marzo e aprile, che ci ha fatto spaziare tra concerti e rappresentazioni: il concerto di Héctor Ulyses Passarella al Teatro Casaletto (3 marzo); lo spettacolo “Evita, Il coraggio di una donna diventata un mito” con Eleonora Cassano al Teatro Olimpico (13-18 marzo); il concerto “Natividad de Los Andes” del Dino Saluzzi Trio all’Auditorium Parco della Musica (21 marzo); lo spettacolo “Tangorosamente” con Eduardo Moyano e Cinzia Lombardi al Teatro Arcobaleno (23 marzo-1 aprile); il concerto degli Aires Tango al Teatro Parioli (2 aprile). Per quanto riguarda il concerto di Passarella e dei suoi allievi del Centro del Bandoneón, dato che il Maestro è stato molto presente sulla nostra rivista per evitare di ripeterci rimandiamo al nostro sito per la recensione completa dell’evento, che è stato come sempre una vera perla. Continua la lettura di TRA NOTE RAFFINATE E SPETTACOLI DI QUALITÀ

TANGO E… CINEMA!

Luis Bacalov
Luis Bacalov

Imponente e di qualità il concerto di Luis Bacalov all’Auditorium Parco della Musica, presentato il 26 febbraio nell’ambito della rassegna “Offerta Musicale” dall’Associazione Culturale Roma Sinfonietta che vanta un organico di ben 25 validissimi elementi, per lo più archi. Il risultato è stato un grande spettacolo di due ore, diviso in due parti: la prima dedicata alle colonne sonore non proprio tra le più famose di alcuni film: “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini (1964), “Le Juge” di Philippe Lefebvre (1984) e “La vittima designata” di Maurizio Lucidi (1971), musiche bellissime suonate magistralmente da tutti i componenti dell’orchestra diretti da Bacalov stesso. La seconda parte invece era dedicata interamente al tango, in cui il compositore e pianista argentino è diventato il vero protagonista, insieme a Gianni Iorio al bandoneón. I brani tangueri sono stati presentati e introdotti da un Bacalov molto ironico e simpatico, introduzione necessaria dato il pubblico composito: “Piazzolla è stato – e credo che questa etichetta sia giusta – ‘nuovo tango’, perché ha fatto una rivoluzione copernicana: c’è un prima e un dopo Piazzolla, anche perché dopo di lui non ho ancora visto nulla di interessante”, ha esordito il Maestro. Continua la lettura di TANGO E… CINEMA!

CANTA, SOLEDAD

Soledad Villamil
Soledad Villamil

Soledad Villamil: in Italia questo nome può non essere molto conosciuto, ma basta cercare “Soledad” su Google per vedere che il primo risultato restituito è lei, Soledad Villamil. I più la conoscono come protagonista de “Il segreto dei suoi occhi”, il bellissimo film argentino di Juan José Campanella che nel 2010 ha vinto il Premio Oscar come Miglior Film Straniero, parte che le è valso il Premio Goya come Migliore Attrice Rivelazione e altri premi. Ma oltre ad essere una bravissima attrice (ha fatto teatro, cinema, televisione), Soledad è anche una straordinaria cantante di tango -come dimostrano i numerosi premi che ha vinto in appena quattro anni di carriera solista, tra cui il “Premio Gardel a la música, Mejor interprete femenina de tango”-. Ed è in qualità di cantante di tango e folklore che questa artista a tutto tondo ha tenuto il suo primo concerto a Roma, all’Auditorium Parco della Musica lo scorso 31 maggio. Accompagnata da cinque bravissimi musicisti (tra cui il direttore Josè Teixidò) e con incursioni dei Los Hermanos Macana sempre a velocità folle, Soledad ha incantato il pubblico romano grazie alla sua voce profonda ed espressiva e all’intensità delle sue interpretazioni del repertorio di tango e del folklore argentino (deliziosa la “Chamarrita”). Appassionata e intensa nel suo elegante vestito rosso, Soledad ha offerto uno spettacolo coinvolgente -gustosa l’interpretazione di “Se dice de mi” di Tita Merello-, divertente e a tratti drammatico (quando ha cantato Violeta Parra). Sicura, forte e padrona della scena, timida e riservata nel privato, Soledad ci ha concesso un’intervista in cui, oltre a notare la sua impressionante bellezza e i suoi meravigliosi occhi verdi che non si colgono appieno da lontano, abbiamo conosciuto una delle migliori interpreti di tango dei nostri giorni. Continua la lettura di CANTA, SOLEDAD

TANGO: DISCOTECA IDEALE

El Arranque
El Arranque

Ignacio Varchausky, fondatore dell’Orquesta El Arranque, ha tenuto l’interessante conferenza del titolo sull’evoluzione stilistica del tango (con ascolto guidato dei brani caratteristici, presi dall’Archivio digitale del tango da lui curato) lo scorso 12 settembre 2010 all’Auditorium Parco della Musica, in occasione della terza edizione del festival “Buenos Aires Tango”. Come annunciato nel precedente numero di Tango In Roma, ne riassumeremo ora il contenuto.

Tra le prime orchestre a gettare le basi stilistiche del tango come lo conosciamo noi c’è quella di Juan Maglio Pacho: siamo nel 1912, ed egli può essere considerato il primo bandoneonista professionista (arriva a far suonare al suo strumento 71 note!). Il bandoneón è uno strumento di origine tedesca, di chiesa, arrivato in Argentina nel XIX secolo con l’immigrazione. È uno strumento raro, parente della fisarmonica: vibra con l’aria, come l’armonica, ma a differenza della fisarmonica non ha il piano. Inoltre, nel bandoneón le note non sono messe in ordine logico-consequenziale (es. do-re-mi…), ma la mano sinistra ha le note messe in ordine diverso da quelle della mano destra, e quando chiude ha note diverse. “Per questo i bandoneonisti sono pazzi!”, scherza Ignacio per ribadire la difficoltà dello strumento.

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