CANTA, SOLEDAD

Soledad Villamil
Soledad Villamil

Soledad Villamil: in Italia questo nome può non essere molto conosciuto, ma basta cercare “Soledad” su Google per vedere che il primo risultato restituito è lei, Soledad Villamil. I più la conoscono come protagonista de “Il segreto dei suoi occhi”, il bellissimo film argentino di Juan José Campanella che nel 2010 ha vinto il Premio Oscar come Miglior Film Straniero, parte che le è valso il Premio Goya come Migliore Attrice Rivelazione e altri premi. Ma oltre ad essere una bravissima attrice (ha fatto teatro, cinema, televisione), Soledad è anche una straordinaria cantante di tango -come dimostrano i numerosi premi che ha vinto in appena quattro anni di carriera solista, tra cui il “Premio Gardel a la música, Mejor interprete femenina de tango”-. Ed è in qualità di cantante di tango e folklore che questa artista a tutto tondo ha tenuto il suo primo concerto a Roma, all’Auditorium Parco della Musica lo scorso 31 maggio. Accompagnata da cinque bravissimi musicisti (tra cui il direttore Josè Teixidò) e con incursioni dei Los Hermanos Macana sempre a velocità folle, Soledad ha incantato il pubblico romano grazie alla sua voce profonda ed espressiva e all’intensità delle sue interpretazioni del repertorio di tango e del folklore argentino (deliziosa la “Chamarrita”). Appassionata e intensa nel suo elegante vestito rosso, Soledad ha offerto uno spettacolo coinvolgente -gustosa l’interpretazione di “Se dice de mi” di Tita Merello-, divertente e a tratti drammatico (quando ha cantato Violeta Parra). Sicura, forte e padrona della scena, timida e riservata nel privato, Soledad ci ha concesso un’intervista in cui, oltre a notare la sua impressionante bellezza e i suoi meravigliosi occhi verdi che non si colgono appieno da lontano, abbiamo conosciuto una delle migliori interpreti di tango dei nostri giorni.Quando hai fatto i tuoi primi passi nella musica?
Ho iniziato quando ero piccola, ma poi andando sempre a lezione per studiare teatro ho iniziato a lavorare come attrice, e ci sono voluti alcuni anni per combinare le due cose: la musica e la recitazione.
E come cantante?
Più o meno nel 1997 ho iniziato a recitare in uno spettacolo di teatro musicale in cui interpretavo una cancionista, e da quella esperienza nel 2006  ecisi di tentare la carriera di cantante solista. Nel 2007 ho inciso il mio primo disco “Canta”, e nel 2009 il secondo “Morir de amor”.
Attrice e cantante: ti senti più attrice o cantante?
I due aspetti si equivalgono. Ho lavorato molto più tempo come attrice, quindi il pubblico mi conosce più come attrice, ma la musica è sempre stata tanto presente fin dall’inizio della mia vita, quindi credo che siano entrambe due passioni di uguale intensità.
Parliamo de “Il segreto dei suoi occhi” e del suo messaggio.
È un film che ha un intreccio complesso con molte linee argomentali, non ha un solo messaggio, parla di molte cose ma soprattutto della ricerca del ricordo, della memoria, dell’importanza di rivedere il passato perché non sia nascosto e non sia un peso, non solo nella vita delle persone ma anche nella vita politica e sociale.
Quando nasce il tuo interesse per il tango?
Nasce più o meno 14 anni fa grazie a questo spettacolo di teatro musicale che ti dicevo, che si chiamava “Glorias Porteñas”, per cui ho iniziato a lavorare come cantante in uno spettacolo di tango. È così che mi sono innamorata del tango, anche se già lo ballavo e andavo in milonga, però è grazie allo spettacolo che mi sono innamorata e ho iniziato a investigare il genere, soprattutto le grandi referenti e cantanti della prima decade del ’20 come Libertad Lamarque, Rosita Quiroga…
Qual è la caratteristica principale della tua interpretazione dei tanghi?
Credo che sia l’interpretazione della letra, del suo messaggio, del suo contenuto, e non solo la musica. Dato che sono anche attrice mi interessa molto l’interpretazione delle emozioni e della storia che hanno le letras delle canciones.
Tita Merello e Soledad Villamil come si “incontrano”?
È un po’ di tempo che canto le canzoni del repertorio di Tita Merello, da “Glorias Porteñas” in cui feci “Pipistrela”, un tango che interpretava anche Tita. Non la imito perché è impossibile da imitare, aveva uno stile molto personale, ma sento che ci “incontriamo” per il fatto di essere entrambe attrici che interpretano anche tango. Mi riconosco in lei.
Il tuo primo concerto a Roma: che impressione hai avuto del pubblico italiano?
È molto caldo! Pensavo che l’idioma, la lingua, fosse una barriera, invece ho sentito molta sintonia con il pubblico.
Come nasce la collaborazione con Los Hermanos Macana?
È stata un’idea del produttore di introdurre un po’ di danza nello spettacolo musicale, che in genere non c’è. Credo che sia stata una buona idea perché i ragazzi sono geniali e perché ha dato un’altra dinamica allo spettacolo.
I tuoi prossimi impegni?
Continuerò a viaggiare per tutto l’anno, sarò in tour in Brasile, Stati Uniti e sto per girare un film, per cui ho molto lavoro!
Un sogno, un desiderio?
La vita mi ha sempre portato grandi sorprese, quindi spero che continui a riservarmi sorprese.

Claudia Galati

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