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I MAGNIFICI SETTE

Héctor Ulises Passarella
Héctor Ulises Passarella

Héctor Ulises Passarella è tornato a Roma. E insieme a lui, suo figlio e cinque allievi del suo Centro del Bandoneón. L’occasione: l’evento (gratuito) organizzato dall’Istituto Italo Latino Americano il 10 dicembre 2011 nel corso della decima Fiera Nazionale della piccola e media editoria “Più libri più liberi” al Palazzo dei Congressi. I lettori di Tango In Roma conoscono Passarella da lungo tempo, ma non tutti forse sono stati abbastanza fortunati da poter assistere a un concerto del Maestro dal vivo: e qui entriamo in campo noi, sperando nel nostro piccolo di poter restituire anche in minima parte l’atmosfera respirata quella sera. Continua la lettura di I MAGNIFICI SETTE

PARTENZE E RITORNI…

Napoli-Buenos Aires andata e ritorno
Napoli-Buenos Aires andata e ritorno

I primi due mesi del nuovo anno non potevano iniziare in maniera più felice dal punto di vista del connubio tango-teatro. Noi di Tango In Roma, come sempre presenti, recensiremo qui di seguito i due spettacoli portati in scena rispettivamente a gennaio e febbraio: “Napoli-Buenos Aires andata e ritorno” con Fatima Scialdone (23 gennaio, Teatro Golden) e “Tango de Buenos Aires” di Roberto Herrera (6 febbraio, Teatro Italia).
NAPOLI-BUENOS AIRES ANDATA E RITORNO.

Napoli, secondo dopoguerra. Madre e figlia, rimaste sole e povere, decidono di tentare la fortuna nel Nuovo Mondo, salpando così alla volta dell’Argentina (insieme a rifugiati nazisti). Portando sempre la propria città natale nel cuore, a Buenos Aires le due donne si ricostruiscono una vita: la madre vedova si risposa con un uomo ricco e in vista, mentre la figlia avvia una carriera di cantante e ballerina di tango grazie al proprio talento scoperto casualmente da Tita Merello, una celebrità locale e diva del cinema, che la accoglie sotto la propria ala e la consiglia per far decollare la sua carriera. Continua la lettura di PARTENZE E RITORNI…

TANGO: DISCOTECA IDEALE

El Arranque
El Arranque

Ignacio Varchausky, fondatore dell’Orquesta El Arranque, ha tenuto l’interessante conferenza del titolo sull’evoluzione stilistica del tango (con ascolto guidato dei brani caratteristici, presi dall’Archivio digitale del tango da lui curato) lo scorso 12 settembre 2010 all’Auditorium Parco della Musica, in occasione della terza edizione del festival “Buenos Aires Tango”. Come annunciato nel precedente numero di Tango In Roma, ne riassumeremo ora il contenuto.

Tra le prime orchestre a gettare le basi stilistiche del tango come lo conosciamo noi c’è quella di Juan Maglio Pacho: siamo nel 1912, ed egli può essere considerato il primo bandoneonista professionista (arriva a far suonare al suo strumento 71 note!). Il bandoneón è uno strumento di origine tedesca, di chiesa, arrivato in Argentina nel XIX secolo con l’immigrazione. È uno strumento raro, parente della fisarmonica: vibra con l’aria, come l’armonica, ma a differenza della fisarmonica non ha il piano. Inoltre, nel bandoneón le note non sono messe in ordine logico-consequenziale (es. do-re-mi…), ma la mano sinistra ha le note messe in ordine diverso da quelle della mano destra, e quando chiude ha note diverse. “Per questo i bandoneonisti sono pazzi!”, scherza Ignacio per ribadire la difficoltà dello strumento.

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