Archivi tag: Juan D’Arienzo

Tango argentino – la bellezza in un abbraccio

Che rapporto noi, italiani di oggi, possiamo avere con il tango? E in che modo l’italianità ha influenzato il genere? Questi i passi da cui muove il libro: “Tango argentino – la bellezza in un abbraccio” di Stefano Fava, maestro di tango e organizzatore del Lucca Tango Festival, pubblicato da Edizioni Cinquemarzo e dedicato ad Andrea Missé, la famosa ballerina professionista scomparsa tragicamente nel 2012, “una delle più autentiche incarnazioni del vero Tango.”

Chiamando in causa concetti complessi quali identità nazionale, italianità e argentinità, immigrazione, etica, estetica, autenticità di un prodotto artistico e la sua interpretazione, violenza di genere e stereotipi, mutamento e sopravvivenza, Fava ha fatto un’operazione NECESSARIA con una prosa scorrevole e coinvolgente senza scadere nel patetico o in una facile retorica: la storia parla da sè. Continua la lettura di Tango argentino – la bellezza in un abbraccio

¡También el tango es punk!

El Cachivache Quinteto
El Cachivache Quinteto

Lo confieso: la idea de ir al concierto de El Cachivache Quinteto, organizado por Kriminal Tango sábado 6 mayo 2017 en lo Scup (Estación Tuscolana), me ha cosquilleado leyendo el título de su sexto disco. Tango Punk, ultimo cd doble donde los tangos clásicos están dispuestos con influencias rock en Volumen 1 mientras los tangos en Volumen 2 están dispuestos por si mismos con sonoridad más marcadas y experimentadas me ha intrigado mucho, y a su cuarta exposición en Roma he decidido que era el momento de encontrarles. Continua la lettura di ¡También el tango es punk!

Anche il tango è punk!

El Cachivache Quinteto
El Cachivache Quinteto

Lo confesso: l’idea di andare al concerto de El Cachivache Quinteto, organizzato da Kriminal Tango sabato 6 maggio 2017 presso lo Scup (Stazione Tuscolana), mi ha solleticato leggendo il titolo del loro sesto disco. Tango Punk, l’ultimo doppio cd in cui i tanghi classici sono arrangiati con influenze rock nel Volume 1 mentre nel Volume 2 i tanghi sono composti da loro stessi con sonorità più marcate e sperimentali mi ha incuriosito molto, e alla loro quarta esibizione a Roma ho deciso che era giunto il momento di incontrarli.

Sì, mi ero preventivamente documentata su di loro (come pensare di fare un’intervista, altrimenti?), ma non sapevo bene, fino in fondo, cosa aspettarmi. Continua la lettura di Anche il tango è punk!

TANGO: DISCOTECA IDEALE

El Arranque
El Arranque

Ignacio Varchausky, fondatore dell’Orquesta El Arranque, ha tenuto l’interessante conferenza del titolo sull’evoluzione stilistica del tango (con ascolto guidato dei brani caratteristici, presi dall’Archivio digitale del tango da lui curato) lo scorso 12 settembre 2010 all’Auditorium Parco della Musica, in occasione della terza edizione del festival “Buenos Aires Tango”. Come annunciato nel precedente numero di Tango In Roma, ne riassumeremo ora il contenuto.

Tra le prime orchestre a gettare le basi stilistiche del tango come lo conosciamo noi c’è quella di Juan Maglio Pacho: siamo nel 1912, ed egli può essere considerato il primo bandoneonista professionista (arriva a far suonare al suo strumento 71 note!). Il bandoneón è uno strumento di origine tedesca, di chiesa, arrivato in Argentina nel XIX secolo con l’immigrazione. È uno strumento raro, parente della fisarmonica: vibra con l’aria, come l’armonica, ma a differenza della fisarmonica non ha il piano. Inoltre, nel bandoneón le note non sono messe in ordine logico-consequenziale (es. do-re-mi…), ma la mano sinistra ha le note messe in ordine diverso da quelle della mano destra, e quando chiude ha note diverse. “Per questo i bandoneonisti sono pazzi!”, scherza Ignacio per ribadire la difficoltà dello strumento.

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Julio Dupláa e lo stile Villa Urquiza

Julio y Elsa Dupláa
Julio y Elsa Dupláa

Il Sin Rumbo fu fondato nel 1919 da alcuni ragazzi del barrio di Villa Urquiza che volevano creare un club.
La storia racconta che questo gruppo di giovani ando’ all’Ippodromo, concordando che se avessero vinto avrebbero comprato un terreno su cui edificare il club. Il cavallo su cui puntarono e che vinse si chiamava appunto ‘Sin Rumbo’ (Senza direzione, n.d.r.).
All’inizio della decade del ‘20 il tango era cresciuto con molta forza a Buenos Aires, e in Villa Urquiza si andava definendo un proprio stile di ballo che generò la nascita di famosissime coppie di tango. Continua la lettura di Julio Dupláa e lo stile Villa Urquiza