ALBA TRAGICA

Andrea Missé
Andrea Missé

Non avremmo voluto iniziare il 2012 in maniera negativa, ma le tragedie occorse in questi primissimi giorni dell’anno nuovo hanno sconvolto il mondo del tango: la morte della giovane ballerina Andrea Missé il 2 gennaio e il ferimento della vetusta cantante di tango Nelly Omar il 5.

Andrea Missé ha perso la vita a 34 anni in un incidente stradale su una strada della Pampa il 2 gennaio 2012. Insieme a lei viaggiavano la madre, il  marito e compagno di ballo Javier Rodriguez e la figlia Guadalupe, che sono rimasti feriti. Cresciuta a Buenos Aires, Andrea si avvicina al tango dei vecchi milongueri. Insieme ai suoi fratelli Sebastian e Gabriel e alla sorella Stella, la promettente ballerina nonostante la giovane età ha contribuito (e di certo avrebbe continuato a farlo) alla nuova generazione di tangueri e alla preservazione della cultura argentina tradizionale e del tango. Famosa in tutto il mondo, dal 2003 in coppia di ballo con Javier (e poi anche nella vita), caratterizzata da uno stile di ballo pulito e non costruito, Andrea insegnava ai suoi allievi a SENTIRE e a CAPIRE il tango come stile di vita, e non semplicemente come una danza.

La cantante Nelly Omar, voce protagonista del tango e della canción criolla negli anni ‘40 e ‘50, è stata ricoverata in ospedale in seguito alla caduta in  casa che le ha procurato una frattura al braccio sinistro, per cui è stata operata. L’artista, che quest’anno ha compiuto 100 anni, è l’ultima  sopravvissuta della generazione dorata di cantanti di musica popolare a cui appartenevano anche Tita Merello, Azucena Maizani, Libertad Lamarque y Ada Falcón. Il suo vero nome è Nilda Elvira Vattuone, e a 11 anni dopo la morte del padre si trasferisce dalla provincia a Buenos Aires con la madre e i suoi 10 fratelli. Nelly Omar non è solo un nome fondamentale della musica popolare, ma perpetua anche la memoria storica argentina: la sua adesione al Peronismo le valse la proscrizione nelle liste nere, che ne proibirono la diffusione nelle radio e nei teatri dopo il colpo di Stato.

Ribattezzata nel 1938 “la Gardel con polleras” grazie alla sua voce ferma, dal fraseggio chiaro, agguerrito e senza affettazioni, Nelly preferisce definirsi “cantora naciónal”.
Rimanendo in tema di cantanti, quest’anno inoltre, per esattezza il 4 gennaio scorso, è stato il decimo anniversario della morte di Ada Falcón, una delle voci più emblematiche del tango degli anni ‘20 e ‘30. Conosciuta come “l’imperatrice del tango” o “la joyita argentina”, morì a 96 anni a Córdoba, dove si era ritirata nel 1942 abbandonando sorprendentemente la sua carriera all’apice del successo in seguito alla fine della sua relazione con Francisco  Canaro, con il quale aveva lavorato per 10 anni. Dotata di una voce il cui registro variava dal mezzosoprano al soprano nelle note alte e di una bellezza affascinante, si dice che il suo irresistibile sguardo ispirò Canaro nella composizione del vals “Yo no sé qué me han hecho tus ojos”, che lei rese celebre. La vicenda della rottura tra i due e del suo ritiro dalle scene è però misteriosa: si racconta che Ada si ritirò in un convento dopo aver scoperto che il suo compagno l’aveva tradita con sua sorella Adhelma. Come Mercedes Simone, Libertad Lamarque e Tita Merello, Ada, all’anagrafe Aída Elsa Ada Falcone, fu una delle voci femminili di tango più importanti della sua epoca.
Claudia Galati

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