Archivi tag: Claudia Galati

TANGO DI LAMA… E D’OCARINA

Di lama e d’ocarina – storie di tango, la prima fatica editoriale di Francesco Scarrone, torna in una nuova edizione arricchita con ulteriori racconti. Protagonista indiscusso è sempre lui: il muflone patagueño… no scherziamo, è “il più gran tanguero della Pampa” ovvero Diego Alvaro de Marenquio Manasero y Gregorio.
Forte del motto: “Il tango è qualcosa di più della semplice musica del tango. Il tango è un modo di vivere, ma ancor più è un modo di morire. Il tango è un modo di morire tragicamente, o di vivere, soffrendo terribilmente”, il novello antieroe, ottimista ai limiti dell’ingenuità, decide di vivere “soffrendo, terribilmente” (giacché a morire tragicamente non era ancora riuscito). Grazie alla prosa scorrevole e scanzonata seguiamo divertiti Diego Alvaro nella sua coinvolgente avventura attraverso paesaggi mitici, strani personaggi e locali malfamati per raggiungere il suo scopo: essere il più gran tanguero di tutti. Ma sarà quella la felicità?
L’ironia del primo racconto (e della imperdibile e gustosissima ricetta del muflone patagueño) contrasta di tono con i lampi lirici che costituiscono le altre diciotto brevi storie, il cui leitmotiv è l’amore in tutte le sue declinazioni (spesso, trattandosi di tango, protagonista diventa la lama, oltre ovviamente alla musica), che catturano e trascinano il lettore fino all’ultima pagina.
Particolarmente suggestivi, tra i brani inerenti il tango: “Milonga per un povero diavolo”, un oscuro bandoneonista nella notte; “La stanza dei passi perduti”, in cui un uomo balla con il fantasma di una donna, “Au café des Amants”, che restituisce l’atmosfera dei tipici Caffè di Buenos Aires; “Montlagòn”, il milonguero per eccellenza.

Scarrone F., Di lama e d’ocarina- storie di tango, Rogas Edizioni, Roma, 2020, 108 pp., € 12,70.

Tango argentino – la bellezza in un abbraccio

Che rapporto noi, italiani di oggi, possiamo avere con il tango? E in che modo l’italianità ha influenzato il genere? Questi i passi da cui muove il libro: “Tango argentino – la bellezza in un abbraccio” di Stefano Fava, maestro di tango e organizzatore del Lucca Tango Festival, pubblicato da Edizioni Cinquemarzo e dedicato ad Andrea Missé, la famosa ballerina professionista scomparsa tragicamente nel 2012, “una delle più autentiche incarnazioni del vero Tango.”

Chiamando in causa concetti complessi quali identità nazionale, italianità e argentinità, immigrazione, etica, estetica, autenticità di un prodotto artistico e la sua interpretazione, violenza di genere e stereotipi, mutamento e sopravvivenza, Fava ha fatto un’operazione NECESSARIA con una prosa scorrevole e coinvolgente senza scadere nel patetico o in una facile retorica: la storia parla da sè. Continua la lettura di Tango argentino – la bellezza in un abbraccio

Carlos, l’ultima volta

Una piccola sala allestita con una suggestiva penombra e un velo trasparente a separare in due il palco; lettere sparse in terra, candele su altarino e una sedia. Di sottofondo, musica di tango da una radio che improvvisamente annuncia la morte di Carlos Gardel, il 24 giugno 1935 a Medellín (Colombia) in un incidente aereo. È così che inizia “Carlos, l’ultima volta”, andato in scena dal 20 al 23 febbraio 2020 al Teatro Spazio 18B di Roma, spettacolo di Emiliano Metalli e Mauro Toscanelli (rispettivamente autore e regista, e co-regista ed attore protagonista nel ruolo del paroliere Alfredo Le Pera) con Orazio Schifone (nel ruolo di Juan) e Masaria Colucci (voce di Berthe, la madre di Gardel). Una produzione de La Compagnia dei Masnadieri, con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Continua la lettura di Carlos, l’ultima volta

Te siento… Tango

foto Manuela Giusto

Miguel Ángel Zotto torna in scena al Teatro Olimpico dal 15 al 27 ottobre 2019 con Te siento… Tango, spettacolo che ha inaugurato le Giornate della danza di Roma 2019-2020 dell’Accademia Filarmonica Romana. La tournée proseguirà a novembre in altre città italiane.

L’ultima volta che ci siamo incontrati con Zotto in maniera ravvicinata è stato nel 2011, prima che nascessero le sue gemelline, sempre ad ottobre e sempre al Teatro Olimpico, dove aveva presentato Puro Tango. A distanza di otto anni l’artista, che ha curato ogni parte della messa in scena, ha proposto uno spettacolo che rispetto al precedente cui abbiamo assistito è meno narrativo e più personale, affidato ai sentimenti e ai ricordi di situazioni e personaggi il cui incontro ha condizionato, influenzato e guidato il suo cammino come tanguero (prendendo le mosse dall’omonima autobiografia Te siento edita nel 2018). Tappe fondamentali quali la prima lezione di tango in una “scuola”, l’esperienza di 28 giorni di carcere durante la dittatura per un equivoco, il primo tango ballato, giovanissimo, con una donna bellissima che non avrebbe più rivisto dopo quella notte, e dopo tanti anni “Dio mi ha regalato la musa e l’amore che aspettavo…”, incarnata nella sua compagna di vita e di ballo Daiana Guspero. Continua la lettura di Te siento… Tango

Gli stereotipi del Tango

Pensiamo di sapere praticamente tutto sul tango e diamo per certo quanto letto e sentito dire. Ma quanto di quello che abbiamo appreso è veritiero e quanto è invenzione? A confermare – ma soprattutto a confutare – le nostre certezze ha contribuito in maniera autorevole l’incontro del 30 luglio 2019: “Il tango ballato tra uomini: mito o realtà”, a cura del Professor Marcelo Castelo, Presidente dell’Istituto Argentino del Tango giunto alla sua nona conferenza alla Casa della Cultura Argentina di via Veneto a Roma, con l’appoggio del Ministero degli Affari Esteri argentino. Riportiamo i contenuti principali dell’interessante (benché, per ragioni di tempo, inevitabilmente non esaustiva) conferenza, che getta nuova luce su molti aspetti. Continua la lettura di Gli stereotipi del Tango