TANGO DI LAMA… E D’OCARINA

Di lama e d’ocarina – storie di tango, la prima fatica editoriale di Francesco Scarrone, torna in una nuova edizione arricchita con ulteriori racconti. Protagonista indiscusso è sempre lui: il muflone patagueño… no scherziamo, è “il più gran tanguero della Pampa” ovvero Diego Alvaro de Marenquio Manasero y Gregorio.
Forte del motto: “Il tango è qualcosa di più della semplice musica del tango. Il tango è un modo di vivere, ma ancor più è un modo di morire. Il tango è un modo di morire tragicamente, o di vivere, soffrendo terribilmente”, il novello antieroe, ottimista ai limiti dell’ingenuità, decide di vivere “soffrendo, terribilmente” (giacché a morire tragicamente non era ancora riuscito). Grazie alla prosa scorrevole e scanzonata seguiamo divertiti Diego Alvaro nella sua coinvolgente avventura attraverso paesaggi mitici, strani personaggi e locali malfamati per raggiungere il suo scopo: essere il più gran tanguero di tutti. Ma sarà quella la felicità?
L’ironia del primo racconto (e della imperdibile e gustosissima ricetta del muflone patagueño) contrasta di tono con i lampi lirici che costituiscono le altre diciotto brevi storie, il cui leitmotiv è l’amore in tutte le sue declinazioni (spesso, trattandosi di tango, protagonista diventa la lama, oltre ovviamente alla musica), che catturano e trascinano il lettore fino all’ultima pagina.
Particolarmente suggestivi, tra i brani inerenti il tango: “Milonga per un povero diavolo”, un oscuro bandoneonista nella notte; “La stanza dei passi perduti”, in cui un uomo balla con il fantasma di una donna, “Au café des Amants”, che restituisce l’atmosfera dei tipici Caffè di Buenos Aires; “Montlagòn”, il milonguero per eccellenza.

Scarrone F., Di lama e d’ocarina- storie di tango, Rogas Edizioni, Roma, 2020, 108 pp., € 12,70.