Il terzo Festival “Buenos Aires Tango” organizzato dall’Auditorium Parco della Musica ha chiuso i battenti, ma quello che lascia al pubblico romano in termini di qualità degli artisti invitati e degli spettacoli offerti è un vero e proprio tesoro.
Dieci giorni di spettacoli, esibizioni, conferenze e milonghe che hanno registrato un’intensa affluenza e gradimento dei tangueri romani, e anche noi di Tango In Roma non potevamo certo mancare!, anche per offrire un riassunto degli eventi a cui abbiamo assistito direttamente a coloro che non hanno avuto la possibilità di esserci. Continua la lettura di “Tango In “Auditorium”→
In relazione all’intervista su Tango In Roma Nº 0, ho modificato la mia opinione su un punto: alla domanda “Cosa pensa dei Campionati Mondiali di Tango?” ho risposto “[…] d) genererebbero una corrente turistica addizionale verso questa città. Quanto alla dichiarazione dell’Unesco, mi rimetto al mio recente articolo “Patrimonio Cultural Inmaterial”, pubblicato nell’edizione N° 201 della rivista, novembre 2009, pagina 3.”
“Parto dall’idea che il tango vive nella nostra città 365 giorni l’anno e che il mese di Agosto ha sempre avuto un flusso di turisti provenienti dall’emisfero Nord, dove è estate e periodo di vacanza.
Il governo della città ha cavalcato quest’onda di visitatori per offrire questi eventi (1).
(1) Devo ricordare che il Iº Campionato Mondiale di Ballo si tenne nel mese di Marzo del 2003, e venne cambiato con il mese di Agosto negli anni seguenti. I Festival “Buenos Aires Tango” si fecero nel mese di Dicembre i primi due; a Febbraio e Marzo dal 2001 al 2007 compreso; e ad Agosto solo negli ultimi tre anni. Si nota un chiaro opportunismo politico orientato al commercio turistico rispetto al quale il fenomeno culturale Tango è un mezzo di cui si servono per trarne beneficio.”
Il Sin Rumbo fu fondato nel 1919 da alcuni ragazzi del barrio di Villa Urquiza che volevano creare un club.
La storia racconta che questo gruppo di giovani ando’ all’Ippodromo, concordando che se avessero vinto avrebbero comprato un terreno su cui edificare il club. Il cavallo su cui puntarono e che vinse si chiamava appunto ‘Sin Rumbo’ (Senza direzione, n.d.r.).
All’inizio della decade del ‘20 il tango era cresciuto con molta forza a Buenos Aires, e in Villa Urquiza si andava definendo un proprio stile di ballo che generò la nascita di famosissime coppie di tango. Continua la lettura di Julio Dupláa e lo stile Villa Urquiza→
Il tango argentino a Roma non si vive solo nelle milonghe, ma si respira anche nelle strade del centro. Come a Buenos Aires, dove nella centrale Avenida Florida capita di vedere gruppi di ballerini esibirsi per turisti e passanti in cambio di qualche moneta. Lo stesso accade da noi, dove non è difficile incontrare tangueri all’opera. I più “avvistati” nella Capitale sono Roberta Giddio e Tango di Pietra, che sfidando la Polizia Municipale e i divieti di esibirsi in luoghi di interesse religioso-culturale, continuano a scendere in piazza con le loro performances.
Roberta Giddio ha ideato la sua esibizione in seguito alla partenza del ragazzo per l’Argentina: rimasta sola, ha pensato di ballare in compagnia di…un ombrello!
Tango di Pietra, alias Cristiano e Sonia, devono il loro nome d’arte al fatto che per loro il tango “non è musica nè triste nè malinconica. Continua la lettura di IL TANGO DI STRADA→
Due sono gli elementi che fanno di un artista un fuoriclasse: il talento e l’amore disinteressato per il proprio mestiere. Héctor Ulises Passarella possiede entrambi i requisiti. E non è un caso se viene ritenuto, da critica e pubblico, il maggiore bandoneonista contemporaneo.
Uruguayano, classe 1955, il Maestro insegna nell’unico Centro di Bandoneón in Italia che ha sede a Roma, dove il 9 luglio scorso ha presentato al Circolo del Ministero degli Affari Esteri un piccolo saggio dei suoi allievi e la quarta edizione del Festival “Tango y Más”, di cui è il direttore artistico, che si svolge ad agosto a S.Ginesio (Macerata). Continua la lettura di Héctor Ulises Passarella→
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