Il tango, ballo che si guarda ed emozione che si vive. Serata speciale ieri sera (29 Giugno 2013 ndr) organizzata dall’associazione Tangueria al teatro Tendastrisce (via Giorgio Perlasca – Roma) che per l’occasione ha trasformato parte della sua immensa platea in una pista d’atterraggio per tangueri e milongueri di tutte le età. A fare da motore a questo happening del tutto inconsueto, gli ‘Otros Aires’, gruppo argentino di Buenos Aires alla penultima tappa di una tournée che li ha portati in due mesi nelle più importanti capitali europee, Mosca compresa per presentare il loro nuovo album “Otros Aires 4”. Miguel, Diego, Ugo e Martin hanno riproposto un po’ proprio l’anima globalista di questa musica che non finisce mai di stupire per la capacità di assorbire stili e sonorità di diversa provenienza. E ogni volta il concerto diventa uno spettacolo nello spettacolo. Continua la lettura di Otros Aires… 4
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OTROS AIRES …e il “Moderno”
Gli Otros Aires, definiti “progetto di tango elettronico audiovisuale” dal fondatore e cantante del gruppo Miguel Di Genova, sono un insieme di musicisti argentini e spagnoli il cui credo è la fusione delle radici argentine del tango con elementi elettronici. Da qui il concetto di “altro”, rispetto al tango tradizionale, come a dire: tango, ma non solo. Nati nel 2003 a Barcellona, due cd all’attivo, attualmente sono una delle realtà più vivaci e apprezzate nel panorama internazionale di tango nuevo. Il loro concerto da tutto esaurito il 16 aprile scorso alla Milonga della Stazione ha conquistato i milongueri romani e stranieri, affollando la pista nonostante i ritmi prevalenti fossero quelli elettronici a scapito di quelli più “ballabili”. Ritmo coinvolgente, anche grazie alle immagini videoproiettate, gli Otros Aires hanno regalato al pubblico una serata divertente e scatenata, e piuttosto sui generis rispetto ai classici concerti di tango. Abbiamo quindi rivolto qualche domanda al simpatico leader Miguel, per spiegarci sinteticamente l’origine di questo progetto. Continua la lettura di OTROS AIRES …e il “Moderno”