RITRATTO DI UNA MILONGUERA: VILMA HEREDIA

Vilma Heredia
Vilma Heredia

Abbiamo voluto dedicare questo numero di Tango In Roma allo stile “vecchio milonguero”, proponendo ai lettori interviste ad alcuni rappresentanti di questa categoria. I nostri corrispondenti da Buenos Aires hanno perciò intervistato Vilma Heredia, milonguera di quella generazione che ha imparato a ballare il tango semplicemente osservando gli altri, tra le più famose nella Capital Federal anche per il suo programma radio e per i premi che ogni anno attribuisce ai ballerini.
Quando hai iniziato a ballare il tango?
Iniziai quando avevo 12 anni. Mio fratello era milonguero e poeta, e praticava con me nel cortile di casa nostra i passi che lui e il suo amico Tavo inventavano. Mi “marcavano” e se io potevo seguirli voleva dire che le ragazze della milonga con cui loro ballavano di sicuro li avrebbero seguiti.
All’epoca le donne studiavano tango?

Io sono la minore di cinque fratelli. Le mie due sorelle maggiori andavano alla milonga e non ho mai sentito che andassero in alcuna scuola a studiare. A quell’epoca si imparava guardando. Si andava alla milonga e guardando quelli che sapevano ballare bene così si imparava. Oppure potevi imparare a casa con tuo padre o con qualche zio che ti faceva praticare.
Quindi la maggiore responsabilità della donna era seguire?
Certo. Per questo “se la bimba seguiva” la marca dell’uomo che mio fratello e i suoi amici provavano con me, sicuramente le loro compagne di milonga avrebbero capito.
Tu fai tre cose: rilasci la distinzione “Pa’ que bailen los muchachos”, fai radio e organizzi milonghe. Quali milonghe hai organizzato?
La prima milonga che organizzai fu nel quartiere di Nuñez, in un club che non esiste più che si chiamava Glorias Argentinas (non quello attuale nel quartire di Mataderos, n.d.r.). Poi ho organizzato nel Sin Rumbo, Almagro, La Armada, Viejo Correo, Social Rivadavia, Boedo Tango…
Il tuo programma in radio ha la caratteristica di essere per i milongueri: cosa vuole dire?
Pa’ que bailen los muchachos è il programma radiofonico dedicato ai milongueri perché quello che io propongo è la musica milonguera, ossia per ballare. Sono 17 anni che faccio questo programma e la gente mi segue per questo. A volte mi chiama alla radio qualche nuovo ascoltatore e mi chiede Gardel o Magaldi, e io faccio il seguente chiarimento: questo è un programma dedicato ai milongueri, e nonostante io ami Gardel, Magaldi, Corsini, Hugo del Carril e tanti altri non li metto perché sono più da ascoltare.
Raccontaci del rilascio della distinzione.
Anche questa si chiama Pa’ che bailen los muchachos e sono 16 anni che la rilascio. Per fare ciò ho chiesto il permesso a Enrique Cadicamo: gli ho detto che avevo l’idea di rilasciare una distinzione alla gente che balla e che mi avrebbe fatto piacere mettergli il titolo di uno dei suoi tanghi, e lui ha risposto che sarebbe stato un vanto che la gente che balla il tango ricevesse un premio con il nome di un suo tango. Enrique Cadicamo oltre ad essere un grande poeta e scrittore era un bravo ballerino.
Come nasce questo premio?
Siamo andati con degli amici a un omaggio dedicato a Osvaldo Pugliese, e in un momento hanno chiamato sul palco musicisti, cantori, poeti, spose di autori e compositori che non c’erano più. Pensai che non chiamavano nessuna coppia di ballo nonostante il tango fosse risorto grazie a loro dopo lo spettacolo Tango Argentino, ci rimasi male e iniziai a pensare di fare qualcosa. E così mi è venuta l’idea di omaggiare i ballerini di tango.
Quali sono le categorie?
Nuova generazione, milongueros y milongueras, coppie, maestri di milongueri, ballerini professionisti, musicalizadores, organizzatori di milonghe, artisti plastici, istituzioni, carta stampata, programmi radio, canali TV. È dichiarato di interesse culturale dalla Segreteria Culturale della Nazione, d’interesse culturale dalla Legislatura della Città di Buenos Aires e di interesse parlamentare dalla Camera dei Deputati.
Qualche nome che ha ricevuto da te il Diploma d’Onore?
Juan Carlos Copes y Maria Nieves, Copello, Carmensita Calderon, Lampazo, Olivetto, Villarazo, Balmaceda, Pepito Avellaneda y Suzuki, Geraldine Rojas, Los Dinzel, Gloria y Eduardo, La Turca y Dispari…
In questa lista ci sono stranieri o sono tutti argentini?
Stranieri sono stati soltanto: nel ’97 una coppia di cileni, nel 2004 un’italiana, Giorgia Marchiori, e nel 2009 una coppia di americani, Judy e Jon.
G.M.G.

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