Avete mai immaginato la protagonista della “Traviata” di Verdi invocare l’amato Alfredo a ritmo di tango? O le lacrime e i sospiri di Nemorino e Adina de ”L’elisir d’amore” di Donizetti inseguirsi sulle note malinconiche, intime e struggenti di un tango? Laddove la fantasia non si era ancora spinta, ecco che il Maestro Roberto Molinelli ha avuto un’intuizione geniale: coniugare Tango e Opera. E’ nato così lo spettacolo “Tango all’Opera”, ospitato l’8 novembre 2021 al Teatro Olimpico di Roma, il coinvolgente concerto eseguito con sentimento e superba maestria dai virtuosi Anna Serova (viola) e Tangos Sonos, alias i fratelli Antonio e Nicola Ippolito (rispettivamente al bandoneón e al pianoforte), avente il patrocinio dell’Ambasciata Argentina in Italia (il progetto era stato rappresentato il 24 giugno scorso presso la Casa della Cultura a Roma). Continua la lettura di TANGO ALL’OPERA
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La Mujer Bandoneón
Ricordo ancora con emozione quando, poco più che ventenne, ho raggiunto l’apice della mia professione…
Pensare che devo tutto ai miei genitori, immigrati spagnoli di fine ‘800 a Buenos Aires. Eravamo sette tra fratelli e sorelle, e grazie alla loro (e alla mia) inclinazione verso la musica ho avuto la possibilità di studiare pianoforte in conservatorio. A quell’epoca era consono, per una musicista donna, approcciarsi allo studio di strumenti quali pianoforte e chitarra. Ma questa consuetudine mi stava stretta: l’incontro con il mio compagno di conservatorio José Servidio, prima ancora che divenisse un famoso musicista e compositore di tango, mi fece capire che la mia strada era il bandoneón. Continua la lettura di La Mujer Bandoneón
TANGO DI LAMA… E D’OCARINA
Di lama e d’ocarina – storie di tango, la prima fatica editoriale di Francesco Scarrone, torna in una nuova edizione arricchita con ulteriori racconti. Protagonista indiscusso è sempre lui: il muflone patagueño… no scherziamo, è “il più gran tanguero della Pampa” ovvero Diego Alvaro de Marenquio Manasero y Gregorio.
Forte del motto: “Il tango è qualcosa di più della semplice musica del tango. Il tango è un modo di vivere, ma ancor più è un modo di morire. Il tango è un modo di morire tragicamente, o di vivere, soffrendo terribilmente”, il novello antieroe, ottimista ai limiti dell’ingenuità, decide di vivere “soffrendo, terribilmente” (giacché a morire tragicamente non era ancora riuscito). Grazie alla prosa scorrevole e scanzonata seguiamo divertiti Diego Alvaro nella sua coinvolgente avventura attraverso paesaggi mitici, strani personaggi e locali malfamati per raggiungere il suo scopo: essere il più gran tanguero di tutti. Ma sarà quella la felicità?
L’ironia del primo racconto (e della imperdibile e gustosissima ricetta del muflone patagueño) contrasta di tono con i lampi lirici che costituiscono le altre diciotto brevi storie, il cui leitmotiv è l’amore in tutte le sue declinazioni (spesso, trattandosi di tango, protagonista diventa la lama, oltre ovviamente alla musica), che catturano e trascinano il lettore fino all’ultima pagina.
Particolarmente suggestivi, tra i brani inerenti il tango: “Milonga per un povero diavolo”, un oscuro bandoneonista nella notte; “La stanza dei passi perduti”, in cui un uomo balla con il fantasma di una donna, “Au café des Amants”, che restituisce l’atmosfera dei tipici Caffè di Buenos Aires; “Montlagòn”, il milonguero per eccellenza.
Scarrone F., Di lama e d’ocarina- storie di tango, Rogas Edizioni, Roma, 2020, 108 pp., € 12,70.
Tango argentino – la bellezza in un abbraccio
Che rapporto noi, italiani di oggi, possiamo avere con il tango? E in che modo l’italianità ha influenzato il genere? Questi i passi da cui muove il libro: “Tango argentino – la bellezza in un abbraccio” di Stefano Fava, maestro di tango e organizzatore del Lucca Tango Festival, pubblicato da Edizioni Cinquemarzo e dedicato ad Andrea Missé, la famosa ballerina professionista scomparsa tragicamente nel 2012, “una delle più autentiche incarnazioni del vero Tango.”
Chiamando in causa concetti complessi quali identità nazionale, italianità e argentinità, immigrazione, etica, estetica, autenticità di un prodotto artistico e la sua interpretazione, violenza di genere e stereotipi, mutamento e sopravvivenza, Fava ha fatto un’operazione NECESSARIA con una prosa scorrevole e coinvolgente senza scadere nel patetico o in una facile retorica: la storia parla da sè. Continua la lettura di Tango argentino – la bellezza in un abbraccio
Carlos, l’ultima volta
Una piccola sala allestita con una suggestiva penombra e un velo trasparente a separare in due il palco; lettere sparse in terra, candele su altarino e una sedia. Di sottofondo, musica di tango da una radio che improvvisamente annuncia la morte di Carlos Gardel, il 24 giugno 1935 a Medellín (Colombia) in un incidente aereo. È così che inizia “Carlos, l’ultima volta”, andato in scena dal 20 al 23 febbraio 2020 al Teatro Spazio 18B di Roma, spettacolo di Emiliano Metalli e Mauro Toscanelli (rispettivamente autore e regista, e co-regista ed attore protagonista nel ruolo del paroliere Alfredo Le Pera) con Orazio Schifone (nel ruolo di Juan) e Masaria Colucci (voce di Berthe, la madre di Gardel). Una produzione de La Compagnia dei Masnadieri, con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Continua la lettura di Carlos, l’ultima volta