Si può capire cosa si prova a ballare con l’orchestra dal vivo solo dopo aver ascoltato in prima persona l’esibizione di Color Tango, l’Orchestra di tango diretta da Roberto Álvarez.
A fine agosto 2009 entrando al Salon Canning (Buenos Aires), scopro che casualmente proprio quella sera si esibiranno i celebri Color Tango. Che occasione irripetibile, penso. E le mie aspettative non sono state tradite: è impossibile descrivere le sensazioni e le emozioni che ho provato, posso solo dirvi che quella è stata una delle serate più indimenticabili della mia vita. Il suono inconfondibile, vellutato; il ruolo non indifferente che assumono gli archi (violino, contrabbasso, viola)… Tutti i presenti in sala erano come avvolti da un’atmosfera magica, quasi stregata. A suon di bis è uscito fuori un concerto vero e proprio, un concerto nel concerto! Continua la lettura di 20 AÑOS DE COLOR TANGO→
La prima intervista che abbiamo voluto proporre ai lettori di Tangoin è quella ai maestri di tango Marcelo Guardiola e Giorgia Marchiori, esponenti autorevoli del tango capitolino, professionisti indiscussi che avrete modo di conoscere meglio all’interno del nostro giornale.
Coppia nel ballo come nella vita, i maestri hanno risposto insieme alle nostre domande, ripercorrendo la loro carriera dagli esordi ad oggi, analizzando i cambiamenti che il tango ha subito negli ultimi anni sia a livello di immagine sia a livello di fama internazionale, con uno sguardo particolare sulla realtà in cui lavorano attualmente. Continua la lettura di IL TANGO: POESIA DELLA SOCIETÀ CONTEMPORANEA→
Come potevamo inaugurare la nostra rivista di tango senza la benedizione del nostro diretto ispiratore?
Ecco dunque le domande che abbiamo rivolto a Tito Palumbo, per comprendere meglio il suo lavoro e per approfondire la conoscenza sul tango grazie alla sua esperienza.
Come e quando ha sentito il desiderio di scrivere di Tango?
Già in età avanzata mi sono dedicato a quello che io chiamo “una asignatura pendiente” (un sogno rimasto nel cassetto, n.d.r.) della mia adolescenza: ballare il tango. Andai nelle “confiterías bailables” e nelle milonghe, e lì scoprii dove insegnavano a ballare e dove si praticava. Continua la lettura di Buenos Aires Tango→
COMO Y CUANDO HA SENTIDO EL DESEO DE ESCRIBIR SOBRE EL TANGO?
Tito Palumbo: Ya con avanzada edad me interesé por aprender lo que yo llamo “una asignatura pendiente” de mi
adolescencia: a bailar el tango. Fui a confiterías bailables y milongas, allí me enteré de lugares donde se enseñaba a bailar y se hacían prácticas. Toda la data se transmitía por vía oral, no existían medios gráficos que informasen. Los medios de comunicación masiva no se interesaban por el tango y, por lo tanto, no publicaban información alguna.
Me enteré que había revistas extranjeras –de Alemania, Inglaterra, Francia- que sí tenían información sobre la actividad en Buenos Aires, pero nada en idioma español. En 1994 lo interesé al editor de una revista semanal –Vea Más Espectáculos–, que circula por teatros, cines y lugares donde hay espectáculos, para incluir una sección de tango; le gustó la idea y comencé a escribir notas de actualidad al tiempo que conseguía avisos de enseñantes y milongas. Aclaro no soy periodista de profesión y esta fue la primera vez que iniciaba una colaboración permanente sobre el tema tango. Un año después -en marzo de 1995- con Amalia Fernández iniciamos la etapa independiente con nuestra revista B.A. TANGO – Buenos Aires Tango. CUANTO HA CAMBIADO LA REVISTA EL MODO DE VIVIR LA MILONGA ? T.P: Me falta un marco teórico –de hipótesis- y no tengo los instrumentos adecuados para medir la influencia de la revista sobre el modo de vivir la milonga, pero siento que somos un medio cultural que probablemente haya colaborado en la comprensión de fenómeno “milonga”. Continua la lettura di BUENOS AIRES TANGO→