Archivi categoria: Non solo Tango

Dopo la prova

Finite le prove, la platea buia e deserta, è il momento migliore per un regista per raccogliere la idee e meditare nella penombra. L’anziano Henrik Vogler (Ugo Pagliai), rimasto solo, si appresta appunto a concedersi questo tempo anche per riposare. Ma ben presto compariranno a incalzarlo con le loro questioni irrisolte e la sete di verità la giovane attrice Anna Egerman, interprete della figlia di Indra del Sogno di Strindberg e forse sua stessa figlia (Arianna Di Stefano) e lo ‘spettro’ della non più giovane Rakel, madre di Anna (Manuela Kustermann), in un tempo sospeso come l’orologio senza lancette che troneggia sul fondo della scena. Continua la lettura di Dopo la prova

DALLAE’S STORY

La vita di una famigliola che trascorre serena e felice con poco. La rottura causata dalla guerra. La ricerca del conforto nel sogno. Dallae’s story, andata in scena il 1 e 2 dicembre 2018 al Teatro India, è uno spettacolo fiabesco (e come tutte le fiabe, dolce e drammatico al tempo stesso), che grazie alla sua delicatezza e all’assenza di dialoghi si affida al mimo e alle marionette per mostrare come una vera e propria poesia visiva il dolore e la tragicità della guerra, tematica universale e purtroppo sempre attuale. Continua la lettura di DALLAE’S STORY

Un sabato sera, in stazione, il Tango.

Posto Occupato
Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne

“Sono circa le 19 di sabato 26 novembre 2016. Ho perso il treno per un soffio, e già di sabato le corse sono ridotte, figuriamoci sulla Roma-Lido: prossima partenza 19.30, recita il tabellone. Per ingannare l’attesa vago come un’anima in pena per la stazione, cercando di riscaldarmi con il movimento. Uno sguardo al cellulare, un sms per avvisare del ritardo e il cappello ben calato sulla testa. Ad un certo punto sento una musica come in lontananza: Continua la lettura di Un sabato sera, in stazione, il Tango.

Dalla Città Dolente

Dalla Città Dolente
Dalla Città Dolente

“In quante lingue e dialetti è stato scritto Dante? Qui dentro spesso ignorano la letteratura, quasi sempre. Se avessimo avuto l’opportunità di studiare la letteratura italiana e Dante Alighieri, varcando il portone del carcere avremmo sentito risuonare i celebri versi: “Qui si va nella città dolente/qui si va nell’eterno dolor/qui si va tra la perduta gente”, versi che abbiamo imparato troppo tardi, quando ormai avevamo varcato la soglia. “Lasciate ogni speranza o voi che entrate.” Ma meglio tardi che mai: la vita reclusa, la riflessione sulle nostre responsabilità sono causa di un dolore che è difficile da esprimere. E noi per questo facciamo teatro: per cercare di esprimere il senso di questo dolore attraverso le parole di chi ha la fantasia, l’immaginazione, la sensibilità per farlo: i grandi poeti. Quando poi il poeta è Dante, un esiliato, un condannato, uno che ha passato metà della sua vita da latitante, bisogna ascoltarlo e riflettere. E noi per questo siamo qua.” Continua la lettura di Dalla Città Dolente

Calderón

Calderón
Calderón

Ogni volta che si parla di un’opera di Pier Paolo Pasolini – sia essa teatrale, letteraria o cinematografica – c’è tanto di quel materiale con cui confrontarsi che ci si potrebbe ricavare una tesi di laurea. Non fa eccezione Calderón, dramma di due ore e un quarto senza intervallo andato in scena al Teatro Argentina dal 20 aprile all’8 maggio 2016. E proprio al teatro, fra la produzione del poeta di Casarsa, si è prestata minore attenzione a causa della difficile classificazione delle sue pièces, fortemente sperimentali per l’Italia degli anni ’60-’70. Continua la lettura di Calderón