STOFFA DA CAMPIONI… MONDIALI!

Sebastian Jimenez e Maria Ines Bolgado
Sebastian Jimenez e Maria Ines Bolgado

Lo scorso dicembre, per la prima volta nel nostro paese per esibizioni e classi, abbiamo incontrato i rappresentanti più giovani dello stile “tango salón” nonché i vincitori del Campionato Mondiale di Tango 2010 nella stessa categoria: Sebastian Jimenez e Maria Ines Bolgado. Timido, 18 anni, studente lui; 30 anni e un passato da ballerina di strada che si esibiva per i turisti lei. Insieme formano una coppia elegante, misurata e affiatata nonostante ballino insieme da soli due anni, data in cui si sono incontrati in un club di quartiere e hanno deciso di lavorare insieme. Giovani, belli e sorridenti, abbiamo chiesto qualche notizia su di loro, sulla loro carriera in ascesa e sui progetti per il futuro, in attesa di rivederli a Roma.
A che età avete iniziato a ballare il tango, e dove?
Sebastian: A 10 anni ho visto ballare il tango nella mia scuola in una festa e mi è piaciuto. Quindi ho iniziato in una scuola di danza a Moron (provincia di Buenos Aires, n.d.r.), la mia città.
Ines: Io ho iniziato a 20 anni, sono dieci anni che ballo. Iniziai in un corso del comune dove abito, a Montegrande (provincia di Buenos Aires, n.d.r.).
Chi sono stati i vostri maestri?S.: I miei primi maestri sono stati Juan Carlos e Estela Maris, e i miei attuali maestri, che mi hanno modellato sul tango salón, sono Carlos e Rosa Perez.
I.: Io iniziai con Diego Gauna e Cristina Puni. E da due anni e mezzo studio con Carlos e Rosa Perez.
Qualche vostro parente balla il tango?
No, nessuno per entrambi.
Le vostre orchestre preferite?
I.: Di Sarli, Calò, e dei cantanti Podestà.
S.: D’Arienzo e della nuova generazione il Sexteto Milonguero.
Che facevate prima di vincere il Campionato Mondiale?
I.: Io lavoravo da molti anni ballando il tango in una piazza pubblica (Plaza Dorrego a San Telmo, n.d.r.).
S.: Io andavo a scuola per terminare i miei studi (ora frequenta ultimo anno del liceo, n.d.r.), e mi incontravo con lei per provare e ballare, niente più.
Come ci si prepara per presentarsi al Mondiale di Tango?
I.: È stato difficile per noi, perché ci siamo preparati per essere una buona coppia e non per il mondiale: ci siamo preparati per sentirci bene ballando insieme. Tutti ci dicevano che eravamo ben preparati per il mondiale, però noi non eravamo sicuri, eravamo nervosi, tuttavia come sempre ci siamo preparati per lavorare bene insieme, in coppia senza problemi, per non sentirci insicuri. Penso che questo ci ha dato la possibilità di fare molte cose che funzionavano tra noi e che forse la giuria ha visto e ha valutato positivamente.
Cosa implica vincere il Campionato Mondiale di Tango così giovani?
S.: Implica crescere di colpo fra noi, implica più responsabilità nella coppia.
I.: Per noi è stato molto importante, era la prima volta che facevamo una gara insieme, un concorso tanto importante come questo, e aver vinto subito, alla prima volta, è impressionante!
S.: È molto bello poter girare per l’Europa, il Nordamerica… Avere 18 anni e poter viaggiare e conoscere tanti posti è emozionante! Ancora non posso crederci!
I.: Abbiamo iniziato la tournée in Canada il 24 novembre scorso, poi siamo stati a Valencia, Londra, Roma, e continueremo percorrendo gran parte d’Europa: Belgio, Olanda, Germania, di nuovo in Italia, Grecia… per fortuna conosceremo la Grecia!
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
S.: Continuare a viaggiare e a ballare con la mia compagna e continuare a migliorare nel ballo.
I.: Tornare di nuovo in Italia, tornare qua che è uno dei posti dove ci siamo trovati meglio, comodi, sia quanto al ballare sia familiarmente. Questa è una possibilità per conoscere la gente, e per noi il tango è una cosa molto bella perché unisce tante persone. A Buenos Aires lo vediamo perché ci sono tanti turisti che prendono lezioni di tango e noi pensiamo che è una cosa bella! Ci piacerebbe continuare a viaggiare e ritrovare la gente che è stata a Buenos Aires e ha studiato da noi o ha visto le nostre esibizioni.
Cosa pensate del pubblico italiano?
S.: Per me si sente che il pubblico italiano ama la danza, e ama il tango.
I.: È molto generoso, rispettoso…
S.: …molto affettuoso…
I.: …ha un buon stile di tango salón, è bella gente e balla bene, chi più chi meno a seconda da quanto tempo ballano.
Quando tornerete in Italia?
I.: A gennaio andremo a Bari, poi a Como, Bergamo, Milano, Padova, tenendo lezioni e seminari.
E a Roma?
I.: Non sappiamo, in realtà Roma non era prevista, siamo venuti qui attraverso una milonga di Londra (Milonga Bohemienne n.d.r.)che ci ha messo in contatto con Alessandro della Milonga della Stazione, che gentilmente ci ha invitato ad esibirci. Ci piacerebbe tornare a giugno.
Claudia Galati

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