A CIASCUNO IL SUO - Ovvero: ad ogni leader il suo compositore…di tango

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A cura di Marcelo Alvarez

Elezioni politiche in Italia il prossimo febbraio. Ho voluto inquadrare i 5 candidati principali secondo quello che loro mi ispiravano attribuendo loro le orchestre e scegliendo per loro un tango.

In primo luogo occupiamoci di Silvio Berlusconi. Questo signore di 75 anni, leader del Pdl, lo vedo con D’Arienzo, veloce, irriverente, difficile seguire il suo ritmo: credo potrebbe piacergli molto il tango Mariposita (e non è una battuta).

 

Pierluigi Bersani, segretario del Pd, è fan di Pugliese (sì, è un’affermazione), lo vedo marcando il polso: il tango che ho scelto per lui è Chique, elegante, ha tempo sufficiente per revertire la situazione.

Mario Monti, rappresentante del Centro, è sempre del maestro Fresedo, con ritmo e cambi. Per lui il tango Vida mia, con la giusta melodia, perfetta per l’elezione dei tempi.

Beppe Grillo invece, candidato del Movimento Cinque Stelle, è un uomo di spettacolo, sa usare bene le telecamere e attrae la platea con molta maestria: per lui penso a Bajo Fondo, una musica nuova con profonde radici nel jazz e nella musica moderna, e il pezzo a lui dedicato è Zitarroza, un buon lavoro dedicato al mitico Alfredo Zitarroza, musicista uruguayano che come Grillo era un grande incantatore di platee.

Antonio Ingroia, il candidato di Rivoluzione Civile, lo vedo con uno stile Enrique Rodrigues, molto personale, quindi gli dedico il tango Naranjo en Flor, nella versione squisita dell’orchestra del maestro, con il suo ritmo e le sue pause: “era mas blanda que el agua, que el agua blanda…”

Gli altri candidati li metto in una tanda qualsiasi, così, senza dare tante spiegazioni. Sono dodici anni che abito in Italia, ma ancora non ho l’onore di partecipare a questa festa della democrazia. Comunque, desidero che questa festa venga vissuta in modo civile e… “Que baile el mejor”!

Marcelo Alvarez para Tango In Roma