Il terzo Festival "Buenos Aires Tango" organizzato dall'Auditorium Parco della Musica ha chiuso i battenti, ma quello che lascia al pubblico romano in termini di qualità degli artisti invitati e degli spettacoli offerti è un vero e proprio tesoro.
Dieci giorni di spettacoli, esibizioni, conferenze e milonghe che hanno registrato un'intensa affluenza e gradimento dei tangueri romani, e anche noi di Tango In Roma non potevamo certo mancare!, anche per offrire un riassunto degli eventi a cui abbiamo assistito direttamente a coloro che non hanno avuto la possibilità di esserci.
Il "Duelo de bandoneónes" ha aperto il Festival l'8 settembre, "una grande responsabilità per noi" ha affermato Ignacio Varchausky, il contrabassista fondatore dell' "Orquestra El Arranque" nonché coordinatore artistico della manifestazione e presentatore della serata. Varchausky ha anche elogiato l'organizzazione: "In non tutto il mondo c'è la lucidità di aprire al tango di Buenos Aires, non quello turistico ma quello tradizionale". E in effetti il pubblico romano e non solo ha potuto apprezzare alcuni fra gli artisti più preparati e famosi del mondo tra musicisti, ballerini e cantanti.
Il "Duelo" è stato concepito come uno spettacolo completo in ogni sua parte: la gradevole Orquestra El Arranque suonava per tutto il tempo mentre sul palco si intervallavano il cantante Hernán Lucero e le due coppie di ballerini, composte dai leggerissimi e divertenti Hermanos Macana e dai "ginnasti" Ezequiel Paludi e Geraldine Rojas. A questi si sono aggiunti due tra i più celebri bandoneonisti del mondo, che si esibivano insieme per la prima volta in Europa e che fanno da ponte tra il tango di ieri e quello di oggi: Daniel Binelli e Julio Pane, due Artisti che vantano la partecipazione nelle orchestre di Piazzolla e Pugliese in persona! Intimidito dalla loro bravura, Varchausky dopo l'assolo di Pane ha esclamato: "Mi sembra che dopo di questo noi musicisti dobbiamo andare via!", aggiungendo che per l'Orquestra El Arranque "è importante conoscere i maestri, cerchiamo di suonarci insieme per imparare, è importante apprendere dai maestri", ancor più in quanto orchestra "giovane" (nasce nel 1995, ma ha avuto subitaneo e meritato successo).
Il presentatore si è dimostrato anche molto simpatico e ironico, affermando (in italiano): "Mi piacerebbe parlare meglio l'italiano, ma non ho tempo per studiare!", omaggiando il nostro Paese e il grande contributo che ha dato al tango e ai suoi musicisti: metà dei componenti dell'orchestra sono di origine italiana, e per non essere da meno egli si è qualificato "italiano…dell'est!"
Ignacio Varchausky ha anche condotto la lezione-conferenza "Tango: discoteca ideale" sulle origini e l'evoluzione del tango e dei suoi arrangiamenti, di cui riporteremo una sintesi nel prossimo numero.
Abbiamo inoltre assistito allo spettacolo "Sin pecado concebido", rappresentazione che ripercorre le varie fasi e le varie epoche del tango sulle note dell'orchestra dal vivo e attraverso quadri tematici: dagli esordi nei bordelli, passando per la diffusione nella società fino ai giorni nostri ed oltre, nel futuro… Spettacolo completo, non banale e ben confezionato -indovinati e suggestivi i costumi-, in costante movimento e a tratti con spunti comici.
C.G.